Buongiorno a tutti,
a seguito della mia recente partecipazione al programma televisivo Patrimoni su CBNC – Class TV (http://luxuryandtourism.co.uk/it/stampa/rassegna-stampa/579-trasmissione-patrimonidel-29-01-2015-cnbc-class-tv.html) ed ai relativi dati trasmessi durante il mio intervento, moltissimi mi hanno chiesto di poter ricevere maggiori informazioni e chiarimenti soprattutto su due punti:
1.) aumento continuo degli Italiani che investono in immobili all’estero (sono stati 35.200 nel 2011 e 45.700 nel 2014);
2.) differenza tra rendimenti annui di un immobile locato in Italia o all’estero (Italia 1,5% – estero 4,5%);
Quanto al primo punto ritengo che la spiegazione sia alquanto semplice.
L’Italiano – da sempre abituato ad investire in immobili – non riesce a trovare più soddisfazione in
Italia. Una tassazione sempre più pressante e poco chiara, una legislazione che non tutela né
locatore e né conduttore, l’incertezza che da qualche anno regna nel nostro paese spinge
l’investitore – come dicevo abituato ad sempre ad investire in immobili – a “guardare altrove”.
Il secondo punto va ovviamente valutato con attenzione trattandosi di un valore medio e,
soprattutto, netto.
Il rendimento medio netto in Italia di un immobile residenziale locato è pari all’1,5%.
Essendo un valore medio è inutile specificare – come invece qualcuno ha evidenziato – che in
talune località Italiane è possibile raggiungere valori maggiori … potrei altresì menzionare altri
casi in cui i valori sono anche più bassi !
Questa percentuale tiene conto anche delle difficoltà che il proprietario incontra nel liberare
l’immobile quando l’inquilino non paga ed i lunghi periodi in cui l’immobile rimane sfitto essendoci
attualmente in Italia sovra offerta di unità disponibili per la locazione.
All’estero – dove il rendimento medio si assesta su un valore pari 4,5% anno – è anche più facile valutare tale valore per questi fondamentali motivi:
– la tassazione è chiara, certa e non cambia ogni anno (vorrei ricordare purtroppo come negli
ultimi lustri in Italia vi stata un’impennata della tassazione sugli immobili accompagnata pure da
un vorticoso cambio di nomi della tassa o imposta);
– nelle località turistiche il bene è fruibile – ovvero affittabile – per 11-12 mesi all’anno a differenza dell’Italia ove – nella migliore delle ipotesi la “stagione” dura 4 mesi;
– nel caso in cui l’inquilino non paghi, la procedura di sfratto è velocissima rendendo quindi
nuovamente disponibile l’unità immobiliare ;
Ritengo, concludendo, che il risparmiatore Italiano stia maturando e quindi valuti con sempre
maggiore attenzione questo tipo di investimento.
Oggi,ogni 10 unità immobiliari in Italia, una viene acquistata all’estero…
Al prossimo appuntamento
Gianluca Santacatterina
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