Il 15 dicembre 1994, Vicenza è stata inserita nella lista dei beni “patrimonio dell’umanità”.
Nella “World Heritage List” risultano iscritti i ventitré monumenti palladiani del centro storico e tre ville site al di fuori dell’antica cinta muraria, anch’esse realizzate dal famoso architetto Andrea Palladio.
La città del Palladio può dunque fregiarsi del titolo di “patrimonio dell’umanità”, poiché “essa costituisce una realizzazione artistica eccezionale per i numerosi contributi architettonici di Andrea Palladio che, integrati in un tessuto storico, ne determinano il carattere d’insieme.
La città e le opere del Palladio hanno inoltre esercitato una forte influenza sulla storia dell’architettura, dettando le regole dell’urbanesimo nella maggior parte dei paesi europei e del mondo intero”.
Nel 1996 il riconoscimento dell’ UNESCO è stato esteso fino ad includere anche le ville palladiane dell’intero territorio provinciale (altre sedici).
Vicenza è quindi uno dei siti UNESCO che possiedono il maggior numero di monumenti protetti: ben 47, anche se l’intero centro storico della città, modellato dal genio del Palladio, è considerato, a pieno titolo, “patrimonio dell’umanità”.
Già vi starete chiedendo il motivo per cui uno che normalmente parla e scrive di Caraibi, Miami, New York e Sudafrica inizi menzionando la piccola provincia e il grande architetto Andrea Palladio.
Essendo nato in provincia di Vicenza, le mete classiche delle gite scolastiche di quand’ero bambino, erano Il Teatro Olimpico di Vicenza, Villa Almerico Capra detta “La Rotonda”, Villa Barbaro a Maser e altre importati Opere del Palladio.
A quei tempi, non mi rendevo conto. che quelle gite scolastiche, che allora ritenevo importanti solamente per i “bellissimi canti in fondo alla corriera”, avrebbero condizionato pesantemente l’attuale mia professione.
Senza che ce ne accorgiamo l’arte e la bellezza entra in noi, quando siamo piccoli, riesplodendo molti anni dopo insegnandoci a provare emozioni e a valutare un’opera ben oltre l’oggetto stesso apprezzando tutto ciò che sta attorno e l’impatto emotivo che può avere su di noi …..
Il tempo del “questa è la cucina, sulla sinistra il salotto, a destra il corridoio che porta alla zona notte dove troviamo 2 camere da letto e due bagni….” è finito per noi Agenti Immobiliari.
Pur consapevole che non possiamo nemmeno lontanamente paragonare la più bella delle ville moderne alla più brutta tra quelle progettate da Andrea Palladio, sarebbe veramente importante che noi professionisti mettessimo nel nostro lavoro un pizzico di amore in più.
Dobbiamo imparare ad amare il lavoro che facciamo proponendo immobili che creino emozioni.
Come potrei vendere una casa in Repubblica Dominicana solamente recitando a memoria la frase “questa è la cucina, sulla sinistra il salotto, a destra il corridoio che porta alla zona notte dove troviamo 2 camere da letto e due bagni ?”
La vendita sarà “emozionale” e risveglierà nel cliente emozioni sopite.
Vendiamo un sogno, la qualità di vita che qui in Italia purtroppo – pur essendo sicuramente il Paese più bello del Mondo – va sempre più…..diminuendo.
Acquistare una casa all’estero significa fare un ottimo investimento ma, anche, regalarsi un sogno.
Per apprezzare appieno questo sogno dovremo però avere il gusto e la mente allenati…..dovremo saper amare ciò che va ben oltre le quattro mura.
Abituatevi nuovamente a sognare, anche quando acquistate un immobile all’estero, ricordando le gite scolastiche “in fondo alla corriera…”
….se anche voi siete dei sognatori , come lo sono io……, seguitemi…..
mob ph +39 348.4513200 gsantacatterina@me.com