La risposta è molto semplice: perché nessuno le compra…
Sembrerebbe una risposta banale e ironica, ma invece nasconde una serie di veri interrogativi che – qualora ci fossimo posti qualche anno fa – non ci troveremmo ora in questa situazione di totale “immobilismo” del mercato immobiliare.
Evito fin da subito di parlare di IMU come causa – tutte le nazioni del mondo applicano una tassa di proprietà sugli immobili spesso più alta della nostra – e di mancanza di erogazione dei mutui da parte delle banche.Sono assolutamente convinto che se domattina il nuovo governo abolisse l’IMU e spronasse le banche ad erogare nuovamente mutui, il mercato immobiliare non ripartirebbe in maniera decisa.Fatta questa doverosa premessa torniamo alla mia – apparentemente banale – risposta al quesito iniziale.Forti dell’entusiasmo e dell’euforia dell’andamento del mercato immobiliare dei primi anni 2000, tutti si sono improvvisati agenti immobiliari o costruttori. Lentamente si è riversata sul mercato un’offerta di prodotti ed operatori superiori alla domanda.Contemporaneamente si sono venute a modificare, scomparendo, una serie di categorie di potenziali acquirenti quali giovani coppie, nuovi “nuclei” familiari composti da separati e non da ultimi cittadini stranieri attratti dalle – oramai inesistenti – opportunità di lavoro.
Una fetta importante del mercato “dell’usato” veniva di fatto assorbita proprio da cittadini stranieri. Conseguentemente il venditore acquistava una nuova unità.
Ora questo meccanismo si è inceppato.
I giovani – e anche su questo argomento sono stati spesi fiumi di inchiostro – lasciano casa sempre più tardi, oppure fanno i fidanzati a vita per non sostenere i costi sempre più alti della convivenza.
Analoga considerazione sul numero dei figli e mancata conseguente necessità di acquistare una casa più grande o forse aumentato spirito di adattamento (ci si stringe di più).
Se fino a qualche anno fa in caso di separazione i mariti-padri si trovavano autonoma abitazione, ora sempre più spesso tornano da mamma…Non da ultima, il sempre in aumento costo della vita che ha fatto retrocedere nella classifica delle priorità l’acquisto o anche l’affitto di una nuova casa.Anche chi non avendo problemi di liquidità poteva acquistare degli immobili per ricavarne reddito da locazione, si trova ora sempre più scoraggiato e demotivato per difficoltà a reperire conduttori e una sempre maggiore pressione fiscale. Senza poi considerare una normativa che poco tutela il proprietario in caso di morosità del conduttore.Condiamo tutto ciò con una crescente crisi dei consumi, un abbassamento del potere di acquisto e mancanza di lavoro e il motivo della mancanza di acquirenti di case è ben spiegato.Oggi c’è un divario enorme tra il numero di unità disponibili sul mercato e l’esigua ed effettiva domanda.
Cosa succederà? È sufficiente guardare quanto sta succedendo in varie nazioni d’Europa – o quanto già successo negli Stati Uniti – per capire che a breve il valore degli immobili in Italia subirà una notevole diminuzione.Nel contempo il cittadino italiano e’ comunque affezionato nell’investimento nel mattone e quindi – chi può disporre ancora di risparmi – investe in immobili all’estero.I dati più aggiornati danno questo valore in aumento di almeno il 10% l’anno contro la diminuzione di quasi il 30% degli acquisti sul suolo nazionale.
Attendo con piacere vostri commenti.
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