“FRANCIS BACON LA DISSACRAZIONE DEL CORPO UMANO”, DAL 25 NOVEMBRE A SESTO FIORENTINO IN MOSTRA 99 OPERE DEL’ARTISTA FRA DISEGNI E DIPINTI
L’esposizione ospiterà anche una sezione dedicata alle fisiognomiche di artisti contemporanei con quadri di Warhol e Basquiat
Ben 93 disegni e 6 opere a olio di Francis Bacon (Dublino 1909-Madrid 1992), a confronto con 35 opere di artisti contemporanei, da Warhol a Basquiat passando per Cuniberti, De Maria, Lindstrom, Casagrande, Baj, Newman e Borra. Nel ventennale dalla morte il Comune di Sesto Fiorentino dedica la terza edizione del progetto “Alto Basso. Alla Soffitta e al Berti”, organizzata in collaborazione con il gruppo “La Soffitta – Spazio delle Arti”, a uno degli artisti più importanti per le arti figurative del XX secolo, con la mostra “Francis Bacon: la dissacrazione del corpo umano. Disegni e dipinti a confronto con 35 fisiognomiche di artisti contemporanei”.
La rassegna, a cura di Giulia Ballerini, sarà inaugurata il prossimo 25 novembre e vedrà anche la collaborazione del Centro Culturale della Fondazione di Ca’ la Ghironda di Ponte Ronca di Zola Predosa (Bologna) che ha messo gratuitamente a disposizione la maggior parte delle opere. Come per le altre edizioni saranno coinvolte due sedi: il Centro espositivo Antonio Berti (via Bernini 57), dove saranno collocati i quadri ad olio e i disegni di Bacon e i locali de “La Soffitta – Spazio delle Arti”, nella sede dell’Unione Operaia di Colonnata in piazza Rapisardi, dove sarà presentata la sezione dedicata alla fisiognomica.
“La mostra – ha spiegato il sindaco Gianni Gianassi- consacra definitivamente Sesto Fiorentino come luogo di cultura di altissimo livello nazionale ed internazionale: la buona collaborazione tra il Comune e le associazioni paga, offrendo al panorama metropolitano eccezionali occasioni di crescita. In un epoca di feroci tagli e di arretramento del sistema pubblico sul fronte della cultura e dell’educazione permanente Sesto resiste e rilancia sulla qualità”.
“Francis Bacon – ha spiegato Giulia Ballerini, curatrice della mostra- segna un punto di non ritorno nella storia dell’arte: da individualista estremo, ha avuto il coraggio di mostrare sulla tela gli aspetti più nascosti dell’animo umano, trasferendoli ed esternandoli in sembianze che di umano non hanno quasi più niente. Questa esposizione dimostra come moltissimi artisti dopo di lui hanno fatto tesoro di questa conquista, ricollegandosi stilisticamente alla sua opera, e condividendone i principi di fondo.”
All’interno della mostra i sei dipinti a olio forniscono un assaggio della sua arte come trasposizione dell’inquietudine interiore attraverso la creazione di immagini, la trasfigurazione di corpi, il ritratto di animali o l’uso del colore e del segno. Nei 93 disegni esposti si possono ammirare soprattutto le riproduzioni quasi anatomiche di volti, tratti del viso svuotati della loro carnalità e raffigurati come maschere con orbite vuote e cavità. È proprio questa opera grafica uno degli aspetti più interessanti e meno conosciuti dell’artista, poiché Bacon tenne per gran parte della sua vita i disegni lontano dal mondo delle gallerie considerandoli la sua produzione più intima e il mezzo per veicolare le sue più segrete fantasie. L’esposizione di Sesto Fiorentino è quindi l’occasione per scoprire questo suo interessante lavoro, in parte inedito.
Infine le 35 fisiognomiche di autori contemporanei ci spiegano come molti artisti si siano in vario modo ispirati alla sua opera, condividendone i principi compositivi per giungere a percorsi e risultati anche molto diversi, ma legati da un comune filo rosso: la fisiognomica. Quest’ultima è intesa come deduzione del carattere morale e psicologico attraverso gli aspetti fisici e i segni del volto in quello che Bacon intendeva attribuire all’arte pittorica intesa come mezzo “per proiettare sulla tela il disegno del proprio sistema nervoso”.
Gli artisti che saranno esposti in questa sezione sono: Enrico Baj, Jean-Michel Basquiat, Pompeo Borra, Federico Bruni, Buell Le doublé 7, Otello Casagrande, Pirro Cuniberti, Nicola De Maria, Serge Diakonoff, Rachid Ezzarrouki, Hans Grundig, Joffe Chantal, Alessandro La Motta, Bengt Lindström, Markus Lupertz, Francesco Martani, Mastronunzio, Mauro Mazzali, D. Jonathan Newman, Bernard Ouvrard, Dim Sampaio, Franco Savignano, Hugo Scheiber, Toni Sommacampagna, Wainer Vaccari, Katia Venturi, Andy Warhol, Giuseppe Zigaina.
L’esposizione è ad ingresso gratuito, gli orari in cui sarà possibile visitarla, dal 25 novembre 2012 al 13 gennaio 2013, sono: presso il Centro espositivo Antonio Berti dal lunedì al sabato dalle 16 alle 19.30 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18,30 e per la sezione ospitata all’interno della sede de“La Soffitta Spazio delle Arti” dal martedì al sabato dalle 16 alle 19.30 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30. In occasione della nuova edizione di Alto/Basso la Biblioteca Ragionieri di Sesto Fiorentino organizzerà una conferenza di approfondimento sulla figura di Bacon, una delle personalità artistiche più complesse del XX secolo, e sulle opere presentate a Sesto Fiorentino a cura di Giulia Ballerini che si terrà il prossimo 11 dicembre alle 18 nella sala Meucci a ingresso libero.(mp)
INAUGURAZIONE DOMENICA 25 NOVEMBRE
ORE 11 Centro espositivo Antonio Berti via Bernini 57, Sesto Fiorentino
Interventi di : Gianni Gianassi, sindaco di Sesto Fiorentino
Francesco Mariani, responsabile del gruppo La Soffitta Spazio delle Arti
Giulia Ballerini, curatrice della mostra
Francesco Martani, presidente M.A.M. Ca’ la Ghironda, Zola Predosa (Bo)
ORE 12 La Soffitta Spazio delle Arti piazza Rapisardi 10, Sesto Fiorentino
Biografia
a cura di Giulia Ballerini
Francis Bacon nasce a Dublino il 28 ottobre 1909, da genitori inglesi. Compie studi irregolari a causa dei frequenti spostamenti della famiglia, dal 1914, tra Londra e l’Irlanda, dei disagi della guerra e delle sue condizioni di salute, afflitte da una grave forma di asma. Nel 1926 lascia la tenuta di famiglia, dopo un litigio con il padre, avverso alle inclinazioni omosessuali del figlio, e fugge a Londra, poi a Berlino, arrangiandosi nei più svariati lavori: stenografo, segretario, cameriere, cuoco.
Infine, a Parigi, dove avviene la scoperta dell’arte di Picasso, inizia a dipingere i primi acquerelli, con l’intenzione d’intraprendere la strada della pittura. Nel 1929, tornato a Londra, Bacon lavora come designer e arredatore. I primi dipinti sono fortemente influenzati dal Cubismo e dal Surrealismo. In uno studio a Chelsea, dal 1933, nasceranno i primi capolavori, tra cui alcune Crocifissioni. Dopo aver esposto in collettive presso la Mayor Gallery, arriverà un primo riconoscimento dal collezionista Michel Sadler. Nel 1937 presenta le sue opere in una mostra intitolata “Young British Painters”, nella galleria Agnew and Sons di Londra, assieme a Pasmore, de Maistre e Sutherland. In questi anni distruggerà la quasi totalità della sua precedente produzione artistica. Dal 1944, anno che vede la nascita del famoso trittico Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixion, Bacon comincerà a dedicarsi esclusivamente alla pittura. La prima personale si tiene nel 1949 alla Hanover Gallery di Londra, organizzata da Erica Brausen, che curerà nei dieci anni successivi la sua produzione artistica.
Nel 1950 Bacon prende parte a numerose mostre, viaggia in Africa e incontra il critico d’arte David Sylvester. Nel 1953 si tiene la sua prima personale all’estero, presso la Durlachers Bros. a New York.
Nel 1954 visiterà l’Italia, Ostia e Roma, ma rifiuterà di vedere il Ritratto di papa Innocenzo X di Velázquez, che tanto aveva ossessionato la sua produzione, né si fermerà a Venezia, dove la Biennale ospitava in quel periodo alcune sue opere assieme a quelle di Ben Nicholson e Lucian Freud. Risale al 1956 il viaggio a Tangeri, per raggiungere il compagno Peter Lacy, il quale morirà nel 1962: Bacon apprenderà la notizia proprio durante l’inaugurazione della sua prima importante retrospettiva, che riuniva alla Tate Gallery di Londra quasi la metà della sua intera produzione, poi spostata a Mannheim, Torino, Zurigo e Amsterdam. Il primo vero successo della sua carriera si era già consacrato nel 1960 con la mostra presso la Marlborough Fine Arts Gallery a Londra.
Un altro lutto accompagnerà anche la sua personale a Parigi, nel 1971, per il suicidio del compagno George Dyer a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra al Grand Palais. Alla sua memoria, Bacon dedica Triptych 1971. Bacon sarà di nuovo nella capitale francese, nel 1977, per la mostra alla Galerie Claude Bernard; l’introduzione al catalogo fu scritta dall’amico Michel Leiris. Nel 1983 si tiene la prima mostra di Bacon in Giappone. Nel 1985-86, la Tate Gallery di Londra gli dedica la seconda grande retrospettiva della sua attività artistica, dal 1944 al 1984. Dopo un ennesimo successo parigino, nel 1987 i media parlano di “Bacon Myth”. Nel 1990-91 l’artista visita l’esposizione di Velázquez al Prado di Madrid; Study from the Human Body avrà come modello l’amico John Edwards, poi suo erede. Nel 1992, a Madrid, Bacon si ammalerà di polmonite e morirà sei giorni dopo per un attacco cardiaco, in questa città.