Il tessile-moda ritorna a dinamiche negative nel 2012, come evidenziano i dati di SMI-Sistema Moda Italia presentati alla conferenza stampa del prossimo Pitti Uomo. L’indagine mostra come il fatturato totale del settore è andato peggiorando nei tre trimestri dell’anno in corso, passando da un +1,3% nel primo a un -4% nel terzo. Le perdite più rilevanti interessano i comparti a monte della filiera, mentre il valle mostra maggior tenuta.
Anche l’export, che nel corrispondente periodo del 2011 aveva toccato il +12,3%, nel periodo gennaio-luglio 2012 ha registrato un timido +0,8%, a 16,1 miliardi di euro. Un dato dal doppio volto, da un lato perché perché al -4,6% dei segmenti a monte della filiera si contrappone il +4,2% di quelli a valle, dall’altro perché le esportazioni verso la Ue sono calate del 4% mentre quelle verso i mercati extra-Ue sono cresciute del 7,2%, con in testa Usa (+18,9%), Russia (+11,6%) e Hong Kong (+4,5%).
“In attesa che il clima europeo torni sereno e più favorevole – si legge in una nota di Smi – le aree extra-Ue, pur interessate da un rallentamento, si riveleranno ancora più dinamiche e attrattive per il made in Italy”.