1. O.A.M. –Organismo per gli Agenti e per i Mediatori – Circolari inerenti il versamento dei contributi
Roma, 27 ottt.2012 -.Sul sito dell’Organismo che disciplina le attività degli agenti e mediatori creditizi( http://www.organismo-am.it) sono state pubblicate due importanti circolari che vi invitiamo a prendere visione e che riguardano il versamento dei contributi per l’iscrizione al suddetto OAM per l’anno 2013. In particolare:
– la Circolare 7/12 “Versamento dei contributi di iscrizione negli elenchi agenti in attività finanziaria e mediatori crediti per l’anno 2013”,
– la Circolare 8/12 “Versamento dei contributi di iscrizione negli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi da parte dei promotori finanziari, agenti di assicurazione, mediatori di assicurazione e consulenti finanziari”.
Su quest’ultimo versante è nota la polemica che è intervenuta da parte dei promotori finanziari che – attraverso le associazioni di categoria – hanno cercato di osteggiare in tutti i modi anche questa doppia iscrizione all’O.A.M. avendo già tutti i requisiti per aver sostenuto un esame di abilitazione presso la Consob. Una vera assurdità, afferma marucci della federpromm- Come già era successo per l’iscrizione di questa figura professionale nel 2007 al Registro degli Intermediari assicurativi (RUI) tenuto dall’Isvap, ora questo triplice balzello che obbliga l’iscrizione sia all’Albo dei Promotori, all’albo dei agenti e mediatori, nonché al mantenimento di iscrizione al Registro Rui dell’Isvap (anche se questa Autority sarà prossimamente inglobata in Bankitalia) non fa che complicare ancora di più le cose, dovendo sottoporre al potenziale cliente ulteriori documenti che per facilitare la trasparenza, in realtà complicano di più le cose e obbligano il soggetto collocatore – attraverso il pf – a spiegare la natura dei vari tipi di contratti da sottoscrivere (per es. tripla firma sulla pivacy, tripla firma sull’adeguatezza, tripla firma di accettazione degli obblighi della dichiarazione dell’intermediario con cui il pf ha il rapporto lavorativo, obblighi di formazione ricorrente, trip! lice mod alità di rendicontazione, ecc). Sicuramente questo ulteriore incarico grava ulteriormente di obblighi professionali il promotore finanziario che lo sottopone al controllo di tre Organismi senza che il potenziale cliente possa averne alcun beneficio. Inciderà infatti molto l’aggravio dei costi a suo carico, non solo: ridurrà sensibilmente le sue capacità reddituali, ultimamente lacerati da una recessione che si trascina da oltre 4 anni e che non vede ancora la sua fine. E’ una vecchia e consolidata storia che ci auguriamo trovi nelle organizzazioni di rappresentanza delle categorie del mercato finanziario e assicurativo un valido strumento di lotta e reazione che rimetta in discussione non solo sul piano normativo ma soprattutto su quello contrattuale tale illogica quando assurda pretesa da parte del Governo Monti che con la scusa della crisi vuole solo fare cassa a danno delle professioni meno protette. Con tale provvedimento si stima che l’universo dei pf si ridurrà ulteriormente privando il mercato finanziario di seri professionisti e creando altri disoccupati, come sostiene la Federpromm e che la tanto attesa di sburocratizzare il paese, in realtà si complica ancora di più a danno della trasparenza del mercato e dei comportamenti di correttezza delle istituzioni verso i risparmiatori. Al di là dei proclami e rumori a cui siamo abituati ad assistere – sottolinea marucci della! federpr omm – pensiamo che sia arrivato il momento di una presa di coscienza collettiva seria ed efficace tale da rimettere in discussione tali pretestuose e incoscienti azioni da “sanguisuga”.
2. O.A. M. – Regime Transitorio
Si informa che l’Organismo per gli Agenti e per i Mediatori – O.A.M. – ha pubblicato in data 25 ottobre 2012 il seguente comunicato, relativo al regime transitorio la cui scadenza è prevista per il 31 ottobre 2012:
“”””Si comunica che, alla luce delle presumibili concentrazioni di accessi al portale dell’Organismo e della conseguente difficoltà di presentazione delle istanze di iscrizione negli Elenchi, l’OAM considererà tempestive, ai fini del rispetto del termine del 31/10/2012 per la presentazione delle istanze di iscrizione con esonero dall’esame (art. 26 del D.Lgs. n. 141/10) tutte le domande presentate da soggetti che:
1) abbiano regolarmente versato entro la data del 31/10/2012 il contributo di iscrizione previsto dalla Circolare n. 2/12 dell’OAM;
2) comunichino entro la data del 31/10/2012 all’indirizzo transitorio@organismo-am.it di non essere riusciti a presentare l’istanza per problematiche tecniche;
3) presentino effettivamente l’istanza di iscrizione secondo le modalità previste dal portale dell’OAM nel periodo immediatamente successivo al 31/10/2012
Si comunica altresì che sul sito dell’O.A.M. – http://www.organismo-am.it – sono stai pubblicati gli iscritti alla data odierna””””.
3. Tutti gli errori della Tobin Tax
di Pietro Di Lorenzo dal sito- www.contosulconto.it
La bozza del ddl di Stabilità per il 2013 ha introdotto la cosiddetta Tobin Tax, un’imposta pari allo 0,05% del controvalore di ogni singola operazione su qualsiasi valore mobiliare negoziabile sulle Borse valori, fatta eccezione per i Titoli di Stato.
La Tobin Tax cambierà le abitudini di investimento degli italiani penalizzando, in particolare, coloro che effettuano un elevato numero di operazioni soprattutto su strumenti finanziari derivati su cui l’imposta di bollo sarà ancora più gravosa, in quanto verrà calcolata non sul valore a margine ma sul controvalore totale del sottostante il contratto.
Come risultato, questa imposta disincentiverà gli investimenti di breve termine e, probabilmente, porterà a una migrazione verso strumenti finanziari più conservativi sui quali l’imposta non graverà: i Titoli di Stato, ad esempio, saranno senz’altro un rifugio prediletto dai risparmiatori.
Ma l’attenuarsi delle tensioni sul mercato italiano, e la conseguente riduzione degli spread e dei rendimenti tanto sul breve quanto sul lungo periodo, rende attualmente i Bot meno redditizio di diversi conti deposito. Basti pensare che il Bot in scadenza il 14 ottobre 2013 prezza 98,51 che corrisponde, al rimborso, a un rendimento dell’1,3% (al netto della ritenuta fiscale agevolata del 12,5%) contro un rendimento del 3.6% netto offerto, ad esempio, sul conto deposito ContoForte 12 mesi di BancaMediocredito FriuliVenezia Giulia.
Sui due anni, prendendo il BTp che scade il 15 novembre 2014 il rendimento netto si attesta all’1,48% contro il 3.88% offerto ad esempio dal conto deposito Rendimax vincolato 24 mesi di BancaIFIS.
A ben vedere il rischio è anche di una migrazione all’estero dei capitali dei traders italiani verso paesi dell’Unione Europea in cui la Tobin tax non si applicherà come Gran Bretagna, Olanda, Svezia, Danimarca, Finlandia ecc., senza contare che fuori dall’Unione Europea nessun paese l’applica.
Questo comporterebbe una drastica riduzione della liquidità degli strumenti su cui graverà l’imposta, favorendo quelli esenti, con un aumento esponenziale dei rischi in quanto paradossalmente si pagherebbe l’imposta anche sulle operazioni in perdita, oltre al bollo titoli dello 0,15% sul patrimonio, l’imposta sui conti correnti e il capital gain al 20%.
I traders, che contribuiscono per circa un terzo del controvalore scambiato giornalmente su Borsa italiana, non avrebbero più alcun interesse ad operare e conseguentemente gli incassi auspicati dai governi sarebbero molto minori a quelli stimati oltre a produrre nuova disoccupazioni fra banche/sim e operatori legati al trading on line
Il rischio concreto è che la Tobin Tax nel tempo non dia i risultati sperati e soprattutto non colpisca gli speculatori come da auspici del legislatore.
Questo perché, presumibilmente, i piccoli risparmiatori smetteranno di finanziarie le società italiane quotate sul mercato (non generando più profitti per lo Stato con i capital gain) e i grandi istituzionali si doteranno di strutture in grado di eludere la norma o abbandoneranno il mercato italiano in favore di paesi dove la TobinTax non c’è. Il pericolo è che la Tobin Tax finisca come la tassa sulle imbarcazioni: con il fisco italiano quasi a bocca asciutta, i porti turistici deserti, migliaia di posti di lavoro persi nel settore della nautica e gli yacht italiani ormeggiati tra la Corsica e la Croazia.
Se l’obiettivo è far gettito è molto meglio applicare una imposta fissa (magari di 1€) su ogni transazione o implementare imposte sul capital gain crescenti con un meccanismo analogo all’Irpef (ad esempio, paghi il 20% sui primi 15.000€ di profitto e poi con degli scaglioni con aliquote crescenti fino al 40%) oppure tassando gli ordini revocati (bloccando di fatto l’High Frequency trading) o i mercati over the counter.
4. TFR – COEFFICIENTI DI RIVALUTAZIONE – SETTEMBRE 2012
Il TFR accantonato al 31 dicembre 2011 va rivalutato per i lavoratori che hanno cessato il loro rapporto tra il 15 settembre ed il 14 ottobre 2012, del 2,855769%.
Si fa presente che a partire dai dati di gennaio 2011 la base di riferimento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo è il 2010 (la base precedente era il 1995).
Quindi il nuovo indice di base è 2010 = 100.
Secondo l’articolo 2120 del codice civile il trattamento di fine rapporto al termine di ogni anno deve essere rivalutato mensilmente sommando
• il 75% del costo della vita rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente
• l’1,5 % annuo, frazionato su base mensile (0,125% al mese).
5. ISTAT – INDICE DEI PREZZI PER LA RIVALUTAZIONE MONETARIA
Periodo di riferimento: settembre 2012
Pubblicato il 12 ottobre 2012
Indice dei prezzi al consumo FOI al netto dei tabacchi
Indice generale 106,4
Variazione percentuale rispetto al mese precedente 0,0
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente + 3,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti +6,2
Ricordiamo che l’Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l’intera collettività nazionale (NIC), per le
famiglie di operai e impiegati (FOI) e l’indice armonizzato europeo (IPCA).
Il FOI è riferito ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente operaio o impiegato.
Questo indice viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ai sensi dell’art. 81 della legge 27 luglio 1978, n.392.(fonte Istat)
6. DALLA CASSAZIONE
La Corte Costituzionale dichiara illegittima la mediazione obbligatoria nelle controversie civili e commerciali
La Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale, per eccesso di delega legislativa, del Dlgs 4 marzo 2010 n. 28 nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione. Lo rende noto un comunicato della Corte costituzionale di questa mattina. Le motivazioni, secondo quanto riferito dall’ufficio stampa, saranno pubblicate “nelle prossime settimane”.
Omesso versamento dei contributi all’Inps: ipotesi di evasione contributiva
L’omessa denuncia dei lavoratori all’Inps configura l’ipotesi di evasione contributiva, in quanto fa presumere la volontà del datore di lavoro di occultare i rapporti di lavoro al fine di non versare i contributi dovuti. Al fine di provare la buona fede di tale omissione, non è sufficiente la registrazione dei lavoratori nei documenti di lavoro, dal momento che restano nella disponibilità dello stesso datore di lavoro e che sono controllati dall’Istituto solo in caso di ispezioni. Corte di Cassazione – sentenza numero 16921 del 4 ottobre 2012
Risarcimento del danno biologico
L’entità del danno biologico, avuto riguardo alla sofferenza psichica e morale subita dal danneggiato ed alla consapevolezza dell’esito letale della patologia contratta, viene determinata non solo sulla base della durata dell’intervallo tra la lesione e la morte, ma altresì dell’intensità della sofferenza provata. Corte di Cassazione – sentenza numero 17092 del 8 ottobre 2012
Licenziamento disciplinare e indicazione “dettagliata” dei motivi
La mancata indicazione dei fatti specifici che costituiscono violazione degli obblighi disciplinari non consente al lavoratore di difendersi nel modo più opportuno, pertanto, in assenza di prove dettagliate dell’inadempimento “grave”, non può ritenersi giustificato il licenziamento suddetto. Corte di Cassazione – sentenza numero 17337 del 11 ottobre 2012
7. RISPARMIO GESTITO – SETTEMBRE 2012: LA RACCOLTA NETTA DELLE RETI DI PROMOTORI FINANZIARI È PARI A 759 MILIONI DI EURO; – Dati Assoreti
L’Associazione Assoreti che raggruppa quasi la totalità delle società di collocamento e dei prodotti di investimento ha comunicato i dati rilevati nel mese di settembre con una raccolta netta positiva per le reti di promotori finanziari pari a 759 milioni di euro, in flessione rispetto al mese precedente (1,1 miliardi di euro). La ripartizione tra i vari comparti – sottolinea l’associazione – evidenzia come la contrazione dell’attività di raccolta sia riconducibile alla riduzione delle risorse confluite sul risparmio gestito, per un ammontare di 829 milioni di euro (1,3 miliardi ad agosto), mentre si attenua il deflusso dai prodotti in regime amministrato, pari a -70 milioni di euro (-254 milioni di euro ad agosto). La raccolta netta realizzata attraverso la distribuzione diretta di quote di OICR è stata complessivamente positiva per 326 milioni di euro; la contrazione delle sottoscrizioni e l’incremento dei riscatti hanno determinato un risultato netto complessivo in flessione. Le scelte di investimento privilegiano sempre gli OICR esteri, con una raccolta netta complessiva pari a 395 milioni di euro, dei quali 132 milioni destinati ai fondi di fondi, mentre si conferma la tendenza al generale disinvestimento dai prodotti italiani (-58 milioni di euro). In crescita, invece, il bilancio dei prodotti assicurativi e previdenziali (463 milioni di e! uro), co n le unit linked a focalizzare la maggiore affluenza di risorse (332 milioni di euro); torna positivo il saldo delle movimentazioni sulle gestioni patrimoniali individuali (40 milioni di euro), coinvolgendo nell’inversione di tendenza sia le GPF (19 milioni di euro) sia le GPM (21 milioni di euro). Il contributo complessivo delle reti al sistema di OICR, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, si è attestato, quindi, nel mese su un ammontare di 704 milioni di euro, risultato simile a quanto riscontrato dagli altri canali distributivi (722 milioni di euro). L’apporto delle reti da inizio anno è quindi pari a 5,8 miliardi di euro, valore che compensa quasi totalmente i deflussi di risorse registrati dagli altri canali, consentendo al sistema fondi la chiusura con un bilancio prossimo al pareggio (-5 milioni di euro). Nel mese, l’investimento netto in titoli è negativo per 771 milioni ed è condizionato dalle vendite effettuate sui titoli di debito; risulta, invece, positivo per 701 milioni di euro il saldo della liquidità. Il volume complessivo dell’operatività delle reti si è ripartito tra una raccolta lorda di 4,6 miliardi di euro per il risparmio gestito, un intermediato di 7,4 miliardi di euro per le transazioni in titoli e di 146 milioni di euro per gli altri prodotti e servizi. Il numero di promotori finanziari con mandato dalle società rientranti nell’indagine dell’Assoreti è pari a 21.632 unità, con una rappresentatività del 93% sull’intera compagine associativa (23.233 – dato stimato).