NEWS. Ora di Religione: Arezzini Donatella (Uniti per Unire),importante proposta del Ministro Profumo che va a favore della conoscenza ,l’integrazione e contro i pregiudizi.

La recente dichiarazione del Ministro dell’Istruzione Profumo: “In un Paese multietnico il modo di fare scuola deve essere più aperto. Vanno rivisti tutti i programmi”, va nella direzione da noi auspicata e richiesta più volte.

Apprezziamo la decisione di inserire l’insegnamento della  storia  delle religioni per sviluppare e ampliare la conoscenza degli alunni verso tutte le religioni, facendo in modo che diminuiscano i pregiudizi e combattono ogni forma di scontro tra le civilta’”, cosi dichiara il presidente della Co-Mai e promotore di ” Uniti per Unire” Prof.Foad Aodi.

Ancora una volta vediamo accolta una nostra proposta a favore dell’integrazione e della convivenza pacifica, da parte del Governo Monti e dei suoi Ministri.

Inoltre proponiamo ,continua Aodi ,di intensificare il dialogo interreligioso, interculturale e la conoscenza delle religioni e le culture tra i nostri alluni nell’ora della storia delle religioni sia in Italia che nei nostri paesi di origine .

E per questo motivo, al fine di affrontare tutte le tematiche abbiamo previsto numerosi dipartimenti di “Uniti per Unire” che e’ un movimento apartitico del mondo delle professioni nato per intensificare il dialogo, il confronto e le proposte transculturale alle istituzioni.

La proposta del ministro Profumo sulla modifica dell’ora di religione in un’ora di “storia delle religioni”, come dichiara la prof.ssa Arezzini Donatella, docente di scuola secondaria di primo grado e del Dipartimento istruzione del movimento interprofessionale e transculturale “Uniti per Unire”, ha suscitato un vespaio di polemiche. In realtà all’atto dell’iscrizione presso le scuole i genitori devono acconsentire affinché i figli si “avvalgano” dell’ora di religione cattolica. Chi non si avvale dovrebbe poter usufruire della cosiddetta “ora alternativa”, prosegue Arezzini, che ribadisce che non ci sono colleghi che insegnino questa materia alternativa.

Le classi sono eterogenee, gli alunni sono cinesi, tunisini, marocchini, romeni, albanesi, rom, palestinesi e tutti si ritrovano a condividere spazi di apprendimento, ma quando c’è religione non sanno cosa fare: a volte restano in classe passando il tempo a parlare o disegnare. All’inizio del mese di settembre è apparso un  articolo sulla nuova “etica repubblicana” nella nuova scuola francese. Questa nuova materia dovrebbe andare oltre l’educazione civica, dovrebbe abbracciare valori importanti come la solidarietà, la conoscenza, tutto nel rispetto della laicità, senza indottrinamenti né connotazioni filosofiche o religiose. Sarebbe inoltre una materia valutata in pagella, quindi farebbe “media”. Perché non prendere spunto da questa proposta del ministro francese per l’Istruzione Vincent Peillon, conclude Arezzini, perché non modificare “l’ora di religione” in un’ora di “conoscenza e studio dell’etica” anche qui in Italia? Ce ne sarebbe veramente bisogno, perché bisogna coinvolgere i giovani per modificare la mentalità del nostro paese.