Magari sarà un eccesso di prudenza, magari i mercati non scenderanno più di tanto, ma ci sono troppe evidenze grafiche che indicano una pausa imminente per i mercati azionari, e non possiamo far finta di nulla…
In particolare, il nostro pessimismo di breve nasce da queste considerazioni:
1) Le commodity currencies (notoriamente correlate pienamente all’andamento dei mercati azionari…) hanno fallito l’attaco ai massimi segnati a inizio mese, ed hanno anzi disegnato una classica figura di massimi decrescenti cui è seguita la violazione al ribasso della tredline di supporto in essere da inizio giugno.
2) I principali indici azionari hanno seguito lo stesso copione, registrando sia la mancata violazione dei recenti massimi che, purtroppo, la rottura al ribasso delle prime trendline di supporto. Il DAX in particolare si muove quasi fotocopiando l’andamento di aussie e kiwi, mentre il nostro FTSE MIB, dopo alcune sedute durante le quali ha decisamente sovraperformato l’andamento degli altri listini europei, sta disegnando un pericoloso triangolo ribassista la cui pericolosità è confermata anche da una divergenza ribassista pienamente confermata.
3) Anche le materie prime, il petrolio soprattutto, sembrano “tirare il fiato”, e il BUND, noto bene rifugio, sta decisamente recuperando dai minimi di inizio mese.
In parole povere – magari in maniera non troppo evidente dato il clima semi-vacanziero – la liquidità si sta spostando nuovamente verso porti sicuri (BUND, YEN, SILVER…), e questo non favorisce certamente i listini azionari.
In considerazione di quanto sopra, abbiamo deciso di diminuire sensibilmente la nostra esposizione sul mercato azionario italiano – passata dal 60% al 20% – liquidando “prudentemente” quasi tutti i titoli in portafoglio ad eccezione di SNAM RETE GAS e SAIPEM notoriamente difensivi.
Manteniamo quindi una ottima over performance rispetto al FTSE MIB (PORTAFOGLIO UPTREND +21.84% da inizio anno…), nostro benchmark di riferimento, e non potendo shortare su bancari & company preferiamo attendere la violazione dei massimi recenti o un appoggio (pullback) su qualche interessante livello di supporto per rientrare magari a prezzi più bassi di quelli attuali.
In conclusione, nessun sell-off è scattato e non ci sono elementi tali da far ritenere che possa arrivare a breve, ma ci sono troppi elementi a sfavore di un recupero dei mercati azionari e se consideriamo anche la “non soluzione” delle diverse problamatiche sul fronte europeo, forse è meglio fidarsi dei grafici…
Pietro Paciello
Ufficio Studi Uptrend Advisory
www.uptrend.it.
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