Una ricerca di Genworth Financial, che è il partner ufficiale per le statistiche dello European Tour, ha rivelato il trend relativo al legame tra golf e business, un connubio in continua crescita.
La ricerca, è stata condotta intervistando gli uomini d’affari che hanno partecipato a 5 pro-am in tutta Europa.
Gli elementi principali che sono emersi sono:
-il 68% degli intervistati crede fermamente che il golf aiuti a costruire nuove conoscenze ed ad allargare la propria rete di contatti nel mondo degli affari
-il 37% ritiene che sul campo da golf sia più semplice parlare d’affari. -il 33% dei businessmen svedesi ritiene che il golf abbia un ruolo fondamentale nel liberare la mente dagli affari…
-il 31% dei portoghesi sostiene che sia un valido mezzo per imparare a coltivare la pazienza…
-il 29% degli spagnoli pensa che il golf sia un ottimo metodo anti-stress…
-il 31% dei businessmen inglesi ed irlandesi vedono il golf come uno strumento fondamentale per accedere a nuovi percorsi di self-coaching e miglioramento personale.
A tal proposito Bob Brannock, CEO e Presidente di Lifestyle Protection alla Genworth, afferma che nel mondo del business si guarda spesso al mondo sportivo in quanto si può osservare con molta chiarezza come sia possibile raggiungere elevate prestazioni e mantenerle nel tempo. Il golf ha in tutto ciò un posto unico in quanto, differentemente da altri sports, i giocatori d’elite devono adattarsi a condizioni di gioco sempre diverse fatto simile a quanto succede al giorno d’oggi nel mondo del business.
Genworth ha anche commissionato una ricerca a sfondo psicologico sull’European Tour che ha sottolineato il parallelismo tra il mondo del professionismo di golf ed il mondo del business.
Le importanti caratteristiche in comune sono:
-le condizioni di “gioco” in continuo cambiamento
-il ruolo svolto dagli avversari
-l’importanza dell’autoconvinzione e del saper fissare i propri obiettivi
-il sapere gestire le esperienze quotidiane, anche quelle negative
Il report dei questo sondaggio, ha rivelato che tra i giocatori di altissimo livello dello European Tour:
-il 51% ritiene che le sue performances siano al di sotto delle aspettative
-il 48% di questi erano principalmente concentrati sulle performances passate, così contaminando il proprio stato mentale per le gare successive
Altre similitudini tra il mondo del golf ed il business vengono sottolineate dal Dr. Karl Morris, psicologo sportivo di campioni del calibro di Darren Clarke, Graeme McDowell, Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel: “sia i golfisti professionisti che gli uomini d’affari spesso cadono nelle stesse trappole. Ponendosi gli obiettivi di fine anno spesso si focalizzano sul rendimento finale, come per esempio le somme vinte o un target di vendite. Se si misura il proprio successo solo basandosi sulle entrate di fine anno si finisce quasi certamente per dare un giudizio negativo, quando invece l’impressione era quella di aver fatto bene. Bisognerebbe invece porre più attenzione ai processi che portano ai risultati finali piuttosto che ai risultati stessi.
Un altro punto in comune riguarda i momenti in cui si hanno basse prestazioni: i golfisti falliscono nella gestione delle proprie emozioni creando così uno stato d’animo che tenderà a rovinare anche il torneo successivo. Allo stesso modo anche nel mondo degli affari, portare a casa le proprie delusioni sul lavoro ha un impatto estremamente negativo sulla propria serenità familiare e sulla propria vita sociale, che a sua volta creerà un circolo vizioso che si rivolterà nuovamente contro il proprio rendimento sul lavoro. Scrivere su carta i propri stati d’animo e pensieri analizzando quelli positivi e cercando soluzioni per quelli negativi è di sicuro un approccio più costruttivo.
Fonte : EconomySport