MODA. Ultime dal business della moda

Puma ha chiuso il primo trimestre con vendite, licenze incluse, in crescita del 12,5%, a 811,1 milioni di euro contro i 720,8 milioni dello stesso periodo del 2009. Il fatturato consolidato ha invece raggiunto i 773,4 milioni in aumento del 9,3%, grazie al consolidamento di Cobra. Nel corso del primo trimestre, tutte le categorie di prodotto hanno visto risultati positivi: le vendite di calzature sono cresciute del 6,8%, a 417,2 milioni di euro, quelle di abbigliamento sono aumentate del 2,2%, a 241,8 milioni. Gli accessori hanno fatto un balzo in avanti del 42,4% a 114,4 milioni di euro.
Puma ha molta fiducia nella propria strategia e punta per quest’anno al limite simbolico dei 3 miliardi di euro di fatturato. Sull’anno nella sua totalità, il gruppo pensa anche di ottenere una progressione a una cifra del suo utile netto. “Proseguiremo nella nostra strategia “Back on the attack” sul lungo termine, con l’obiettivo di raggiungere nel 2015 i 4 miliardi di fatturato”, ha commentato Jochen Zeitz, presidente e CEO di Puma che lascerà presto il timone delle operazioni a Franz Koch, per dedicare più tempo alla gestione del nuovo polo Sport&Lifestyle di PPR.

Per un’azienda come Zara, che investe poco in pubblicità, il punto vendita è sempre stato il principale strumento di marketing. Ora il brand spagnolo che fa capo al gruppo Inditex si appresta ad inaugurare a New York, al 666 della Fifth Avenue, il suo principale flagship store a livello mondiale con un concept tutto nuovo.
“L’interno del negozio – ha spiegato il presidente di Inditex Pablo Isla – sarà suddiviso in diversi spazi tramite schermi traslucidi giocati sui toni del bianco e dei grigi, il mood sarà minimal ed elegante. Le luci, dirette e indirette, decoreranno l’ambiente in aggiunta ad alcuni elementi tecnologici”.
La location di New York, diversamente dall’abituale politica distributiva basata sull’affitto degli spazi, è stato acquistato per 324 milioni di dollari (247 milioni di euro), perché secondo Isla si trattava di “un’occasione unica”.
Il locale in cui in precedenza si trovava Zara, all’incrocio tra la 54esima e la Fifth Avenue, ospiterà il marchio Massimo Dutti che farà così il suo ingresso nel mercato nordamericano.

I preziosi De Grisogono passano di mano. Dopo aver venduto il 40% nel 2009, il fondatore Fawaz Gruosi ha infatti annunciato di aver ceduto la sua quota di maggioranza a degli investitori istituzionali con lo scopo di alimentare la crescita del marchio con nuovi capitali, stimati in circa 100 milioni di dollari. “Hanno la maggioranza, ma ho ancora una quota molto importante”, ha comunque dichiarato Gruosi.
Termini e condizioni dell’operazione non sono stati resi noti, ma tra gli acquirenti ci sono un gruppo di fondi europei e africani di private equity con un portafoglio di aziende internazionali, di cui alcune attive nell’estrazione di pietre preziose. Secondo Gruosi, che ha fondato l’azienda nel 1993 e ha intenzione di rimanere al suo posto per controllarne la crescita, questa partnership sarà importante anche dal punto di vista dell’offerta, perché permetterà a De Grisogono “di avere la priorità su un certo livello di diamanti”.
Sul fronte investimenti, l’iniezione di capitale permetterà di sostenere le spese legate a comunicazione e ampliamento della rete di negozi che attualmente conta 16 boutique in tutto il mondo. E tra i progetti futuri non poteva mancare l’ingresso nel mercato cinese dove l’azienda prevede di aprire entro il 2013 un negozio a Shanghai e uno a Pechino, a cui seguiranno altre due location l’anno successivo.
Nella sua prima riunione, il nuovo consiglio d’amministrazione della società ha nominato Nicolas Abboud come CEO, al posto di Gerald Roden, e Demonsais Sylvère come CFO.

Si è chiuso in positivo il Bologna Licensing Trade Fair (BLTF), il più importante appuntamento fieristico italiano nel settore della compravendita di licenze e dello sviluppo di prodotti basati su marchi e properties, tenutosi presso il quartiere fieristico della città emiliana.
Questa manifestazione, giunta alla quinta edizione e organizzata da BolognaFiere, ha fatto registrare un notevole aumento dei visitatori, soprattutto esperti e professionisti del settore. Ben 60 sono state le aziende espositrici, provenienti dall’Italia e da altri cinque Paesi (Spagna, Portogallo, Grecia, Francia e Gran Bretagna), in rappresentanza di oltre 500 properties (con un aumento del 20% rispetto allo scorso anno).
“Il BLTF continua a crescere e questo, per noi, è motivo di grande soddisfazione”, ha dichiarato Marco Momoli, exhibition director di BolognaFiere. “Intendiamo investire ancora su questa fiera, con l’obiettivo di farla ulteriormente crescere nella prossima edizione (che si svolgerà dal 25 al 27 marzo 2013), come dimensioni, partecipazione e prestigio a livello internazionale”. Oltre all’ampia area espositiva, il BLTF 2012 è stato anche caratterizzato da una ventina di meeting e workshop specializzati.
A conclusione del BLTF, è stata presentata la “Licensing Industry Survey 2012“, la prima ricerca quantitativa sul valore economico del licensing in Italia. I primi risultati disponibili, che riguardano finora solo il 22% delle 200 aziende contattate, indicano un valore delle royalties incassate nel 2011 dai licenzianti di circa 190 milioni di euro, con un incremento medio rispetto all’anno precedente del 14,5%. Questo dato consentirebbe di stimare un valore complessivo delle royalties generate sul mercato italiano del licensing nel 2011 pari ad almeno 300 milioni di euro, con un fatturato wholesale di circa 3 miliardi e della vendita al dettaglio di circa 6 miliardi. La ricerca, che si concluderà nelle prossime settimane, è stata promossa dall’associazione internazionale LIMA (Licensing Industry Merchandisers’ Association) e realizzata dalla società di consulenza PwC in collaborazione con Licensing Italia.

Stefanel ha archiviato l’esercizio 2011 con ricavi netti consolidati pari 193,6 milioni di euo in crescita del 6% rispetto ai 182,9 milioni dell’esercizio precedente. La società di abbigliamento ha chiuso lo scorso anno con un utile netto di 14,4 milioni di euro, rispetto al rosso di 35,4 milioni del 2010, grazie alla plusvalenza di 57,9 realizzata con la cessione di Nuance. A fine 2011 l’indebitamento netto si era ridotto a 35,8 milioni di euro, dai 71,6 milioni di inizio anno. Nel 2011 è proseguito il programma di rinnovo dei negozi Stefanel che ha interessato a fine 2011 oltre 100 punti vendita.
“I risultati del 2011 riportano ricavi in crescita del 6% e un like-for-like nei nostri negozi diretti di oltre l’11%. Se consideriamo l’impatto fortemente negativo sulle vendite di settembre del clima eccezionalmente caldo e la situazione generale del mercato particolarmente debole e incerta soprattutto in Italia, ritengo che questi risultati vadano letti positivamente e debbano essere di stimolo a proseguire con determinazione nel lavoro svolto fino ad ora. Nel 2012 continueremo ad investire su marchio, prodotto e negozi per realizzare il nostro progetto”, ha dichiarato il presidente Giuseppe Stefanel.

Non perde tempo Linea Marche e portato a termine un progetto, ne ha un altro già pronto da intraprendere. Il gruppo marchigiano attivo dal 1972 nel settore delle calzature e accessori made in Italy ha infatti da poco portato a termine un piano di sviluppo delle proprie label sul mercato europeo ed è pronto per il secondo ciclo di aperture e penetrazione dei mercati Usa, Sudcoreano e francese con i brand Vic Matié, Vic, O.X.S. e Rubber Soul.
Dopo l’inaugurazione dello showroom newyorkese nel primo semestre 2011, l’obiettivo 2012 per il mercato USA sarà il debutto nell’e-commerce, in partnership con alcuni siti leader del settore. Timone puntato anche verso il vicino mercato francese, con l’inaugurazione dello showroom di Parigi a Montorgeuil, in rue Marie Stuart 24, in collaborazione con Nodum. Il mercato transalpino vale, ad oggi, circa 2,5 milioni di euro e nei piani del gruppo dovrebbe raggiungere i 4 milioni entro il 2013. In questo caso, l’obiettivo dell’azienda, già presente sul territorio francese, è il riposizionamento dei vari brand nel mercato, integrando l’attuale distribuzione con nuovi partner commerciali che puntino sul made in Italy, come sinonimo di stile e di qualità. Focus infine anche verso l’Oriente, con le aperture di due showroom a Hong Kong e a Seoul.
“Tutta l’Asia rappresenta un grandissima opportunità per Linea Marche: una popolazione giovane, sempre più istruita, con possibilità economiche crescenti e con un orientamento al design sempre più sofisticato, sarà il vero motore della crescita in questo mercato nei prossimi anni e l’accordo con i partner locali, sono sicuro, darà una ulteriore spinta allo sviluppo della brand awarness dei nostri marchi” – ha dichiarato Renato Curzi, presidente e AD di Linea Marche.

Caleffi ha chiuso il 2011 con un fatturato di 55,5 milioni di euro in calo rispetto ai 58,2 milioni del 2010. Questa variazione in negativo è principalmente attribuibile al minore fatturato registrato negli ultimi due mesi dell’anno per effetto del calo dei consumi che ha interessato il canale retail. Le vendite all’estero si attestano a 5,5 milioni di euro con un incremento dell’8% rispetto al 2010 e rappresentano il 10% del fatturato complessivo. In decremento anche l’Ebitda che è sceso a 1,7 milioni di euro dai 2,2 milioni al 31 dicembre 2010.
“A fronte di un 2011 caratterizzato da un contesto di mercato difficile, con marcati effetti su livelli e tipologie di consumi, Caleffi ha fortemente presidiato la propria quota di mercato, conseguito una crescita all’estero dell’8% e, al netto dei costi originati da operazioni non ricorrenti, migliorato la redditività operativa”, ha dichiarato l’AD Guido Ferretti.
“Per quanto riguarda il futuro i driver di crescita sono riconducibili principalmente ai mercati esteri, alla linea Roberto Cavalli, per la quale registriamo già nei primi mesi del 2012 un fortissimo interesse, e ai negozi diretti”, ha concluso Ferretti.

Pinko rinnova il suo sito istituzionale www.pinko.it in base al piano di aggiornamento voluto da Pietro Negra, fondatore del marchio di abbigliamento, che vuole passare dalla prima fase di diffusione e di conoscenza del brand alla creazione di un rapporto diretto e continuo fra Pinko e le sue clienti attuali e potenziali.
Per fare questo sono stati ampliati i servizi offerti dalla nuova piattaforma con l’inserimento di molte novità. La prima è la versione grafica più chiara e semplifice grazie ad un layout “istintivo” che permette di cercare e trovare le risposte desiderate in modo più rapido. Si potranno chiedere informazioni in 5 lingue. Oltre all’italiano e all’inglese, sono stati aggiunti francese, tedesco e spagnolo, sia nella trasmissione dei contenuti sia nell’attività di “customer care” tramite telefono e mail. Inoltre, l’e-commerce è ora favorito dall’ampliamento delle modalità di pagamento.
Il supporto mobile è ora completo, il sito infatti è navigabile, in tutte le sue parti, da qualsiasi dispositivo mobile, dall’ i-Pad a tutti gli smartphone. Le utenti potranno poi condividere e commentare i look proposti dal brand sui social network, scaricando foto o news, trasformandosi a loro volta in stylist e blogger, dando vita a quella viralità del messaggio che è la vera forza di questo mezzo. “Noi crediamo moltissimo nelle potenzialità della comunicazione attraverso il nostro sito e nell’e-commerce”, ha commentato Negra. “Abbiamo assistito ad una crescita continua del fenomeno, partito come evento di nicchia legato a pochi internauti e a pochi Paesi, ora vede un’espansione a macchia d’olio coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone, in un crescendo inarrestabile. Osservando questa evoluzione abbiamo pensato, creato e lanciato lo scorso settembre, una linea disegnata da Alessandra Facchinetti: www.uniqueness.com. Una linea no season, web oriented (in vendita solo online) e con un sito realizzato ad hoc.”

Wolford archivia l’anno fiscale chiuso il 30 aprile con ricavi per oltre 152 milioni di euro, in crescita del 5,6% rispetto all’esercizio 2009-10.
In crescita a doppia cifra l’Ebitda del gruppo austriaco di legwear e lingerie di alta gamma, passato da 12,5 a 15,7 milioni (+26%), con un’incidenza sul fatturato del 10,3%, mentre il risultato netto è raddoppiato da 2,6 a 5 milioni di euro.
“Il risultato positivo – ha commentato il CEO Hoger Dahmen – riflette la nostra strategia di sviluppo del retail monobrand, che per la prima volta ha superato la soglia del 60% delle vendite. Nel medio termine intendiamo incrementare la quota di questo canale, portandola al 70%, concentrandoci soprattutto sull’area Asia/Oceania, in cui le vendite sono aumentate del 37%”.
Wolford punta ad espandersi in particolare sul mercato cinese, oltre che a consolidare la propria presenza nei mercati principali del gruppo, Europa e Usa.

Il calzaturificio Elisabet prosegue la strategia di espansione retail e apre uno store Andrea Morelli a Reggio Emilia. Inaugurato sabato 17 marzo, il nuovo negozio del brand di calzature uomo, donna e junior, si trova in via Emilia S. Stefano 9/2L, nel cuore del centro storico.
Per l’azienda marchigiana da 44 milioni di euro guidata dalla famiglia Vallasciani e con all’attivo anche diverse licenze tra cui la pelletteria Byblos e le collezioni junior Byblos Junior Club, Liu Jo Girl e Roberto Cavalli Junior, questo opening si inserisce all’interno della strategia di espansione retail in atto ormai da qualche anno, che le ha permesso di superare i 45 monomarca tra Italia ed estero.