“Nuovo vedutismo e realismo: l’arte fotografica di Lino Godina”a cura del maestro d’arte MICHELL CAMPANALEesposizione del fotografo
LINO GODINA
WEB GALLERY: http://www.linogodina.info/
esposizione permanente – orario visite tutti i gg h 10,00/14,30 – 19,00/00.00 – si consiglia appuntamento – 337.318328 lino.godina@alice.it
Vernissage Inaugurazione
VEN 30 MAR h 19
STUDIO D’ARTE FOTOGRAFICA GODINA
VIA ALZAIA NAVIGLIO PAVESE 12/14 MILANO (ZONA PIAZZA XXIV MAGGIO)
cocktail rinfresco
R. S. V. P.
ingresso libero
si prega di confermare presenza ai fini organizzativi
INFO: Studio Godina 337.318328 lino.godina@alice.it
Press MilanoArtsFestival 331.3614341 – michellstudyforlight@gmail.com
“L’arte di LINO GODINA, fotografo milanese, evoca imprescindibilmente tutto l’escursus storico e plusvalore, che la fotografia stessa ha apportato all’arte, grazie proprio a maestri come Godina.
Fotografia, dal greco antico φῶς, photôs, luce) e γραφή, graphè, scrittura o disegno, rappresenta dunque la sintesi del processo di “disegno e luce” che ne ha consentito l’utilizzo nei campi più diversi delle attività umane, dalla ricerca scientifica all’intrattenimento, dalla pubblicità al giornalismo, fino a consacrarla come autentica forma d’arte.
Premessi gli escursus etimologici e storici della fotografia, e’ semplice immaginare il potenziale artistico maturato negli anni da Godina, il cui operato e’ lo specchio che riflette magistralmente una esaltante sintesi della metamorfosi artistica fotografica. In Godina infatti ritroviamo importanti tracce di quello che fu, per la pittura, lo splendore del periodo “vedutista”.
Il vedutismo è un genere pittorico che ebbe per soggetto, vedute prospettiche di città
o paesaggi e si sviluppò nel ‘700 soprattutto a Venezia per via della sua particolarità e suggestività.Tra i suoi maggiori esponenti vantava il pittore e incisore italiano G. Antonio Canal detto il Canaletto, nel maggiore momento di diffusione delle idee razionalistiche dell’Illuminismo.
Anche Leonardo da Vinci, usò la fedele riproduzione di paesaggi mediante un prototipo “leonardesco” di camera oscura per poi trasferire su fogli le immagini ricavate aprendo ai posteri l’uso della prospettiva nella pittura. Da allora le camere oscure furono largamente utilizzate dai pittori nell’impostazione di quadri con problemi prospettici.
Queste preziose indissolubili tracce della storia dell’arte e della fotografia, sgorgano rigogliose nell’arte di Lino Godina, che richiama prepotentemente il vedutismo settecentesco, con una sua singolare rielaborazione, ove l’artefatto geometrico architettonico delle città si accosta armonicamente con “la perfetta imperfezione” degli elementi naturali: il lago, i monti, le colline di “Rovigno”, eludendo qualsiasi distonia, anche nei casi di mistificazione della realtà tramite un suo magistrale controllo dei giochi cromatici, che ricordano I cosiddetti “capricci” del vedutismo settecentesco, ovvero mescolanza e sostituzione di alcuni elementi da un paesaggio all’altro.
Concludendo, l’arte di Godina e’ descrittiva di attualita’ e sintetica o riassuntiva
d’ importanti contenuti e di momenti che hanno caratterizzato la storia dell’arte: una narrativa, l’arte del Godina, che racconta con le immagini, l’imprescindibilita’ del passato, l’essenzialita’ e l’immortalita’ di un presente che e’ gia’ futuro narrativo per i posteri che ammireranno”.
Estratto da “Nuovo Vedutismo e Realismo nell’arte di Lino Godina” redatto a cura del maestro d’arte Michell Campanale (Testo completo su http://milanoartsfestival.beepworld.it/)