progetto e regia Stefano Cordella – drammaturgia Filippo Renda – con Salvatore Aronica, Sebastiano Bottari, Martina Lovece, Greta Milani, Filippo Renda, Daniele Turconi – aiuto regia Noemi Radice – scene e costumi Eleonora Rossi – light design Fulvio Melli – composizioni originali e sound design Gianluca Agostini – direttore di produzione Elisa Mondadori – staff tecnico Luna Mariotti, Ahmad Shalabi – si ringrazia Irene Toniolo – coproduzione Manifatture Teatrali Milanesi/TrentoSpettacoli
Il 19 settembre 2020 a Union Square, New York City, un enorme timer ha cominciato il proprio conto alla rovescia partendo da 7 anni, 95 giorni, 2 ore e 36 minuti: il tempo che, secondo gli esperti, separa l’umanità dal disastro ambientale. Da quando si è posto il problema della fine, l’essere umano ha vissuto da un lato con terrore la possibilità che tutto finisca, dall’altro desiderando perversamente di poter essere spettatore del più grande spettacolo di tutti i tempi. Nel 1300, mentre una pandemia incurabile dimezzava la popolazione europea, Boccaccio scrive di dieci giovani che scelgono di sfuggire al contagio rinchiudendosi in una tenuta fuori città, e forse un po’ per esorcizzare la sfortunata contingenza, decidono, per dieci giorni, di raccontarsi storie. Ogni giorno uno dei villeggianti, eletto re, propone un tema, stimolando i compagni a raffigurare le contraddizioni della società del loro tempo. Settecento anni dopo, nel pieno di una nuova pandemia globale, sei artisti decidono di mettere in scena l’ultima festa prima della fine del mondo, dopo aver vissuto un loro personalissimo Decameron.
Teatro Litta
dal 22 marzo al 3 aprile
martedì/sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30