Riusciremo a viaggiare come facevamo prima?

 

 

Adesso che la pandemia sembra essere in declino, nonostante il persistere di alcune restrizioni, è fisiologico l’aumento della domanda di servizi di trasporto. C’è desiderio di viaggiare, c’è la tranquillità nello spostarsi all’interno della città come su tutto il territorio. Rimane un po’ di difficoltà nel capire quali siano le regole da rispettare per poter accedere ad un servizio di trasporto piuttosto che un altro. Cosa rimane del sistema di trasporti dopo questi anni di pandemia, saprà fronteggiare il ritorno alla normalità?

 

(01-03-2022) Il governo ha regolamentato la possibilità di poter accedere ad alcuni servizi di trasporto in base al green pass in proprio possesso. Vediamo in che modo influisce sulla possibilità di viaggiare.

  • Se ho un tampone negativo posso prendere un volo nazionale senza green pass? Purtroppo la risposta è No. Per viaggiare in aereo, treno, nave come su autobus, metropolitane e trasporto pubblico locale è necessario – dai 12 anni in su – avere un Green Pass rafforzato.
  • I passeggeri hanno inoltre l’obbligo di indossare una mascherina Ffp2 e per i voli internazionali valgono le stesse regole? Chi deve andare all’estero deve seguire le stesse regole del Paese di destinazione. In Europa si viaggia con il Green Pass europeo, ottenibile anche con un tampone negativo da 48 o 72 ore.
  • Quali regole per gli abitanti delle isole minori non vaccinati? Una deroga valida fino al 10 febbraio dice che, per motivi di salute o di studio documentati, gli abitanti delle isole minori e della laguna di Venezia potranno accedere ai mezzi di trasporto che li collegano alla terraferma ancora con il Green Pass base, dunque con il tampone. Dopo quella data non verrà più concessa alcuna deroga a chi non si è ancora vaccinato.
  • Posso noleggiare un bus privato? Possono prendere un NCC senza green pass? Non sarà richiesta alcuna certificazione, neanche il Green Pass base per prendere un noleggio con conducente (NCC) che porti non più di otto ospiti. Stessa norma vale per l’utilizzo dei taxi. Invece, secondo il decreto del governo, anche autobus e pullman privati adibiti a servizi di noleggio con conducente sono assimilabili ai mezzi di trasporto pubblico e dunque chi li noleggerà potrà utilizzarli solo con passeggeri provvisti di Super Green Pass.
  • Cosa serve per salire su autobus urbani, metrò, corriere, treni regionali? Scatta la stretta anche qui. Sopra i 12 anni è necessario il Green Pass rafforzato anche per prendere un autobus cittadino, una metropolitana, un treno locale o una corriera che collega piccoli centri nell’ambito di una stessa provincia o Regione. Tutti i passeggeri dovranno indossare la mascherina Ffp2. I trasgressori sono puniti con multe che vanno dai 400 ai 1.000 euro.
  • Con l’auto propria invece ci si potrà sempre spostare liberamente? Sì, con la macchina, o con qualsiasi altro mezzo privato, ci si può muovere senza restrizioni. Restano le limitazioni previste dalle zone.In zona arancione ad esempio, ai cittadini non vaccinati,non è permesso uscire dal proprio Comune se non per salute, necessità o urgenza o per far ritorno a casa.

Adesso che la pandemia sembra essere in declino, con il conseguente allentarsi delle restrizioni, è fisiologico l’aumento della domanda di servizi di trasporto.

C’è desiderio di viaggiare, c’è la tranquillità nello spostarsi all’interno della città come su tutto il territorio.

Il trasporto NCC o Taxi potrebbe assorbire l’aumento repentino della domanda perché ha il privilegio di non rispondere ad alcuna restrizione sul green pass, può farlo mettendo a disposizione la sua organizzazione e la sua qualità ben al di sopra degli standard del servizio pubblico di linea. Ci sono compagnie che si sono fatte carico di una situazione anomala durante il primo lockdown, che hanno tenuto duro ed hanno continuato ad operare nelle città deserte. Lo hanno fatto contro ogni logica di business, rimettendoci, ma senza lesinare l’impegno che una situazione del genere richiede.

E’ il caso della BlackCar NCC, autonoleggio con conducente di Roma, il suo fondatore – Mauro – ci ha raccontato come in piena pandemia il settore si sia disgregato, come si sia trovato senza personale.
“Per un settore fondato sul turismo il lockdown è stato un colpo insostenibile – esordisce quasi con gli occhi lucidi, si ferma, respira e poi continua – nei primi mesi ci siamo messi a disposizione di medici e infermieri gratuitamente e l’unica forma di sostentamento per la nostra azienda era costituita dai tanti cittadini che rientravano in Italia con voli speciali e che, una volta a Fiumicino, non avevano alternative per muoversi verso le loro città. Lo abbiamo fatto senza speculare, anzi, abbiamo abbassato i prezzi perché ci sentivamo in dovere di contribuire come potevamo alla situazione. Verso fine Aprile 2020 però, tutto si è fermato ed i miei ragazzi non hanno potuto fare altro che entrare in cassa integrazione Covid perché non riuscivo più a garantire lo stipendio. Sono rimasto solo io, ho rimesso la divisa e ho continuato la nostra missione, tutti i giorni. Intanto i miei dipendenti hanno trovato altri lavori, uno ad uno li ho persi quasi tutti. Senza mai biasimarli, sono un padre di famiglia anche io, come loro, e ho compreso benissimo la loro scelta”

Questo racconto di Mauro rappresenta il caso di molte aziende NCC rimaste senza clienti, e di autisti che si sono reinventati. La maggior parte di loro è stata assorbita, quasi fagocitata, dalla logistica. Amazon e affini sono diventati l’oasi nel deserto pandemico, l’unica scelta possibile in uno scenario con poche prospettive. Questa esperienza ha cambiato il modo di pensare di molti lavoratori del settore che, da un momento all’altro, si sono sentiti vulnerabili. 
Adesso che si vede la luce in fondo al tunnel però, sarà difficile vedere un controesodo, perché ormai le coscienze sono ferite, perché nel mondo post covid è meglio un lavoro che non piace ma che è in grado di resistere al ritorno di una ennesima ondata. 

 

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Simone Fonseca
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