Tiger Woods e il modo di interpretare i chip

Tiger Woods e il modo di interpretare i chip

Ci sono determinati giocatori che probabilmente non si rendono nemmeno conto di tutto il talento che è stato loro donato da parte di madre natura. Nel caso di Tiger Woods, uno che è sempre riuscito a finire nell’occhio del ciclone per vicende extra-sportive, in effetti, è abbastanza evidente un po’ a tutti quanto sia cristallino il suo dono: così facile da notare che tantissimi appassionati di scommesse sul golf, nel corso degli anni, hanno puntato a più riprese sulle vittorie del golfista americano, sfruttando i tanti portali che sono presenti online, come nel caso del NetBet casinos, uno dei più affidabili e qualitativamente completi, anche in relazione all’ampiezza del palinsesto, che si possono trovare sul web.

Impossibile non notare come nel campo delle scommesse online l’evoluzione tecnologica abbia svoltato, ma più in generale, è stato tutto il settore legato all’intrattenimento digitale, come si può notare anche dalla moltitudine di giochi rinvenibili online, compresi quelli di baccarat di NetBet, molto interessanti e coinvolgenti, a fare un grande salto in avanti.

E la tecnologia è stata utile anche per i protagonisti dello sport, per chi scende effettivamente in campo, visto che ha permesso di compiere sostanziali miglioramenti sotto ogni punto di vista possibile. Basti pensare al mondo del golf, anche se in fondo l’allenamento costante e quotidiano è sempre ciò che fa la differenza. Certo, serve comunque tanto talento per arrivare a certi livelli.

L’interpretazione dei chip e dei pitch

Ci sono diversi giocatori che si caratterizzano per approcciarsi ai chip e ai pitch come se si trattasse di colpi differenti in confronto a quelli che vengono portati a termine mediante uno swing intero. Certo, probabilmente li favorisce il fatto di avere una piena confidenza nel movimento eseguito per intero e hanno un feeling diverso nel gioco corto. Altri, invece, si approcciano con lo stesso e identico stile: medesimo ritmo e medesimo grip.

Trovare la tecnica corretta

Uno dei segreti, da questo punto di vista, è certamente quello di individuare la tecnica più adeguata in base alle proprie caratteristiche. L’obiettivo è quello di fare in modo che la tecnica usata consenta di avere un impatto estremamente solido. Tale rendimento deve essere necessariamente conservato con il passare del tempo, tranne che in poche occasioni, quando per esigenze estemporanee siete chiamati a fare qualcosa di differente.

Alcuni giocatori sono fermamente convinti che, per imitare il gioco corto che viene praticato spesso e volentieri da parte dei professionisti del Tour, ci sia la necessità di apprendere un numero spropositato di colpi. In realtà, non è affatto così. Infatti, quando si hanno dei problemi con il gioco corto, la cosa migliore da fare è quella di riprendere in mano le basi e focalizzarsi solo ed esclusivamente sul fatto di avere un impatto decisamente solido.

Spesso e volentieri, guardando un grande campione come Tiger Woods, il movimento nei chip è strettamente connesso allo swing completo: ebbene, è stato in grado, con il passare del tempo, di cambiarlo ogni volta che ha cambiato allenatore. Fino a quando non è riuscito a mantenere uno shaft più verticale, utilizzando un grip meno potente. In seguito, ha cambiato ancora una volta impostazione, portando le mani basse all’address molto di più di quanto non lo siano nella posa attuale.

Insomma, uno degli aspetti più complicati da gestire per un giocatore di golf, come è stato ammesso anche dal campione americano, che finalmente si sta riprendendo e ha tolto le stampelle e il tutore, è relativo al fatto di sentirsi a proprio agio con un nuovo swing nei chip in un cambio di movimento. Eppure, avere un certo tipo di confidenza in queste situazioni fa davvero sempre la differenza.