Casa e famiglia: i dati Bankitalia |
di Pierpaolo Molinengo |
Stando al recente «Supplementi al Bollettino Statistico» di Bankitalia, l’abitazione di residenza risulta di proprietà per il 67,2 per cento delle famiglie, mentre è in affitto per il 21,8, occupata a uso gratuito per il 7,4, in usufrutto per il 3,3 e a riscatto per il restante 0,3 per cento.
L’Italia mostra una diffusione della proprietà dell’abitazione di residenza più alta di quella mediamente riscontrata nei paesi dell’area dell’euro, pari a circa il 60 per cento delle famiglie (nel 2010). Percentuali più basse risultavano in Germania (42 %) e in Francia (55 %) mentre in Spagna tale quota raggiungeva quasi l’83 per cento.
Rispetto alla precedente indagine, si è ridotta la quota di famiglie in proprietà
(-1,2 punti percentuali) a fronte di un aumento di quelle in affitto e in usufrutto (0,7 e 0,5 punti percentuali ciascuno). La riduzione nella diffusione della proprietà dell’abitazione di residenza a partire dal 2008 è in controtendenza rispetto all’andamento registrato negli ultimi 30 anni, che evidenzia una progressiva riduzione delle famiglie in affitto a fronte di una maggiore diffusione della proprietà.
La proprietà dell’abitazione di residenza è maggiormente diffusa tra le famiglie il cui capofamiglia ha un’età compresa tra i 55 e i 64 anni (76,7 %) o è laureato (76,5 %), tra le famiglie con tre componenti (72,7 %), tra quelle residenti nei comuni con meno di 20.000 abitanti (69,2 %) |
o del Centro (74,5 %); risulta inoltre positivamente correlata al numero di percettori di reddito e al reddito familiare. Il 71,7 per cento delle famiglie il cui capofamiglia svolge un lavoro indipendente detiene un appartamento di proprietà, contro il 60,6 di quelle il cui capofamiglia è un lavoratore dipendente.
La condizione di affittuario caratterizza invece maggiormente le famiglie con capofamiglia più giovane e appartenenti al primo quinto della distribuzione del reddito familiare (rispettivamente 38,6 e 50,8 %; tav. H1). La quota di famiglie in affitto è più che tripla rispetto alla media quando il capofamiglia è nato all’estero (66,1 %) oppure non possiede la cittadinanza italiana (74,8 %). Il valore medio dell’abitazione di residenza si è ridotto rispetto alla scorsa rilevazione di circa 27 mila euro (da 227.800 a 200.669 euro); in particolare, il valore al metro quadrato è sceso di circa il 9 per cento, passando da 2.189 a 1.996 euro. |
|
|
|
Cagliari, pronto accordo
Regione-Comune per riqualificazione quartiere Sant’Elia |
Si è chiuso il tavolo tecnico tra la Regione Sardegna e il Comune di Cagliari per il risanamento e il recupero del quartiere Sant’Elia.
Si è giunti a una bozza di accordo di programma condivisa che indica le caratteristiche dell’intervento, i tempi di esecuzione, gli impegni delle parti.
«Abbiamo finalmente portato a termine un percorso importante e posto le basi per il rilancio del quartiere cagliaritano che così potrà avere un nuovo volto – dicono il presidente, Ugo Cappellacci, e l’assessore Nonnis – ora, fatto salvo l’accordo con il Comune, Area potrà iniziare ad appaltare i lavori che prevedono numerosi interventi nelle aree più degradate dei grandi complessi edilizi. Di questo progetto finora si era solo parlato – concludono Cappellacci e Nonnis – da oggi possiamo dire che sta andando in porto».
La Regione finanzia l’opera con 30 milioni di euro, l’Agenzia regionale dell’edilizia ne mette e disposizione 7,2 mentre il Comune di Cagliari dovrà trasferire ad Area il diritto di proprietà sui terreni interessati dal progetto. Sono previsti, a cura dell’Agenzia regionale, la riqualificazione degli edifici principali e delle aree pilotis del borgo cagliaritano all’interno dei macro complessi delle Lame, Torri, Anelli e del Favero, l’eliminazione di tutte le modifiche che hanno alterato gli assetti delle strutture o ne hanno deturpato l’estetica, la realizzazione di parcheggi, di verde pubblico e di piazze nonché manutenzioni straordinarie. |
|
Imposta di registro sulle locazioni.
Codici tributo dedicati per i versamenti con F24 Elide. |
Pronti i codici per versare con “F24 Versamenti con elementi identificativi” (F24 Elide) le somme dovute per la registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili. Con la risoluzione n. 14/E del 24 gennaio 2014, l’Agenzia delle Entrate mette in campo i codici tributo da indicare, a partire dal prossimo 1 febbraio, nel modello F24 Elide. La nuova modalità di versamento, alternativa all’F23 fino a fine 2014, è stata introdotta dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 3 gennaio 2014, e fa parte del pacchetto delle semplificazioni fiscali presentate nella conferenza stampa del 3 luglio 2013, insieme alla realizzazione della nuova procedura di registrazione dei contratti di locazione e di affitto di beni immobili (RLI).
F24 Elide, ecco i codici e le istruzioni delle Entrate
La risoluzione di oggi mette a disposizione dei contribuenti i codici tributo per versare l’imposta di registro, i tributi speciali e compensi, l’imposta di bollo, le sanzioni e gli interessi relativi alla registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili. Il documento di prassi istituisce, inoltre, il codice “63” per consentire la corretta identificazione della controparte del contratto e fornisce le istruzioni per compilare correttamente il modello di versamento. I nuovi codici tributo sono riservati esclusivamente all’F24 Elide, che può essere utilizzato in alternativa all’F23 fino al 31 dicembre 2014. A partire dal 2015, invece, i versamenti dovranno essere eseguiti esclusivamente con il modello F24 Elide. |
|
|