Ammontano ad oltre 5,3 miliardi di euro le quote di debito residuo sospese a Pmi e famiglie in Lombardia, dal 2009 ad oggi, con le varie moratorie sulle rate dei finanziamenti per affrontare il protrarsi della crisi economica. A questo quadro vanno aggiunti:
– i dati in via di elaborazione dell’Accordo per il credito 2013, tra l’Abi e le altre Associazioni di impresa e operativo da settembre 2013;
– gli 823 milioni di euro dal Plafond Progetti Investimenti Italia, previsto nello stesso Accordo per il 2013;
Questo il focus specifico su tutte le iniziative messe in campo, nel corso della crisi, dal mondo bancario con Istituzioni, Associazioni di impresa e Associazioni dei consumatori attraverso moratorie alle rate, finanziamenti agevolati e plafond per investimenti e sviluppo. I dati sono stati presentati nel corso dell’incontro di sabato 18 gennaio a Sondrio, ottava tappa – dopo Modena – del Road Show Italia. Iniziativa avviata dall’Abi per raggiungere i territori, attraverso un modello di partecipazione diretta, e “spiegare” da vicino cosa fanno ogni giorno le Banche per il Paese.
Prosegue la fase di indebolimento delle attività produttive in Lombardia: le difficoltà congiunturali, iniziate nella seconda metà del 2011 in conseguenza delle tensioni sul debito sovrano e delle manovre di consolidamento fiscale, si sono intensificate nell’ultimo biennio. La recessione si è sentita in particolar modo nell’industria e nel comparto delle costruzioni. Nell’industria, i cali produttivi sono stati eterogenei tra province, anche per effetto della diversa specializzazione settoriale. Nel 2012 l’unico stimolo alla crescita era venuto dalle esportazioni (+3,7% la variazione annua), che però si è annullato nel 2013 (-0,1% nei primi nove mesi del 2013). |
In questo scenario, il mondo bancario – legato alla sua essenza prettamente commerciale – sconta gli effetti delle fragilità del sistema produttivo e dei problemi della mancata crescita. Infatti, l’espansione del credito trova un vincolo spesso insormontabile nel fortissimo aumento del costo del rischio, con il risultato che in Lombardia ad ottobre 2013 il rapporto sofferenze/impieghi ha raggiunto il 6,6%, con sofferenze per oltre 30,3 miliardi di euro (7,8% il rapporto sofferenze/impieghi della media nazionale; 6,8% nell’Italia Nord-Occidentale).
IMPRESE
In questa fase di crisi, il consolidamento del rapporto tra banche e imprese ha prodotto risultati importanti: l’Avviso comune per la sospensione dei mutui ha rappresentato la prova più tangibile di quanto le banche siano vicine alle imprese. Con le “Nuove misure per il credito alle Pmi”, avviate a febbraio 2012, le banche a livello nazionale hanno sospeso 114.000 finanziamenti a livello nazionale (che si aggiungono ai 260.000 dell’Avviso comune scaduto il 31 luglio 2011), pari a 34,9 miliardi di debito residuo (in aggiunta ai 70 miliardi dell’Avviso comune) con una liquidità liberata di 5,4 miliardi (oltre ai 15 miliardi di euro con l’Avviso comune).
In particolare, in Lombardia attraverso l’Avviso comune sono state accolte 76.094 domande di sospensione per un ammontare della quota sospesa di 4 miliardi di euro; con le Nuove misure per il credito alle Pmi sono state accolte 22.424 domande di sospensione per un ammontare della quota sospesa di 1,1 miliardi di euro. |