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Anno XIV Numero 4
– Venerdì 17 Gennaio 2014
Continua la flessione dei prezzi
Secondo l’Istat, nel terzo trimestre 2013, sulla base delle stime preliminari, la flessione congiunturale dei prezzi delle abitazioni risulta pari a -1,2%. Oltre a essere doppia rispetto a quella registrata nel trimestre precedente (-0,6%), tale flessione interrompe la tendenza alla riduzione dell’ampiezza delle diminuzioni congiunturali verificatasi nei primi due trimestri del 2013. Questo andamento è tuttavia in parte da ascrivere a cause di natura stagionale.
Il calo congiunturale verificatosi nel terzo trimestre dell’anno in corso è imputabile alla diminuzione dei prezzi delle abitazioni nuove (-0,5%) e, in misura maggiore, di quelle esistenti
(-1,3%). Per queste ultime si tratta della nona riduzione congiunturale consecutiva.
Su base tendenziale, la discesa dei prezzi delle abitazioni dall’inizio del 2012 si attesta al di sotto del -5,0% portandosi, nel terzo trimestre, a -5,3%. Per il secondo trimestre consecutivo, tuttavia, la discesa è in lieve decelerazione
(era -6,0% nel primo e -5,9% nel secondo). A spiegare questo andamento è soprattutto la dinamica dei prezzi delle abitazioni esistenti che, seppur in un quadro di marcato calo, dopo il
-8,1% registrato nel primo trimestre del 2013, hanno visto la variazione tendenziale portarsi a -7,6% nel secondo per poi segnare un’ulteriore attenuazione della flessione nel terzo trimestre (-6,8%). La flessione tendenziale dei prezzi delle abitazioni di nuova costruzione è la terza consecutiva, di poco meno ampia di quella del secondo trimestre (-2,0% rispetto a
-2,2%), ma comunque maggiore di quella del primo trimestre quando fu pari a -1,3%.
Nel 2013 meno tasse per gli Italiani
di Pierpaolo Molinengo
Finalmente una buona notizia. Nel 2013 è diminuito il peso delle tasse sulle famiglie italiane. Gli importi, seppur abbastanza modesti, invertono una tendenza che negli ultimi anni aveva assunto una dimensione molto preoccupante. A dirlo è la CGIA che ha realizzato alcune simulazioni su tre diverse tipologie familiari. Vediamo i risultati.
Rispetto al 2012, quest’anno un giovane operaio senza familiari a carico beneficia di un risparmio fiscale di 15 euro. Per una famiglia bireddito con un figlio a carico, invece, il peso delle tasse diminuisce di 178 euro, mentre sale a 250 euro lo sgravio per una famiglia monoreddito con due figli a carico.
Nel 2014, almeno per i primi due casi, la situazione è destinata a migliorare, grazie alla riduzione del cuneo fiscale approvato dal Governo Letta con la legge di Stabilità. Se per il giovane operaio la contrazione rispetto al 2013 sarà di 111 euro, per la coppia con un figlio salirà a 183 euro. Solo nel caso della famiglia monoreddito con un livello retributivo medio alto, le tasse sono destinate ad aumentare. Rispetto a quest’anno, nel 2014 pagherà 164 euro in più.
«Con l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e con l’incremento delle detrazioni Irpef per i figli a carico – dichiara il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – nel 2013 queste misure hanno assunto una dimensione economica superiore a tutti gli aumenti registrati nel corso dell’anno. Grazie a ciò, le famiglie hanno potuto godere di una riduzione del carico fiscale rispetto al 2012. Con il taglio del cuneo che premierà solo i lavoratori dipendenti, dal 2014 i risparmi saranno più pesanti per i livelli retributivi più bassi, mentre tenderanno a ridursi man mano che cresce il reddito».
In tutti i casi, fa notare la CGIA, se il confronto viene realizzato tra il 2014 e il 2011, anno in cui non era ancora applicata l’Imu, l’aggravio assume una dimensione preoccupante. Il giovane single si è visto aumentare il peso delle tasse di 273 euro, la coppia bireddito con un figlio a carico di 339 euro, mentre la famiglia monoreddito addirittura di 749 euro.
Fondo per gli interventi di manutenzione:
le spiegazioni dell’Ance
L’Ance spiega che con il Decreto Legge del 23 dicembre 2013, n. 145 pubblicato in GU n. 300 del 23/12/2013 (in vigore dal 24 dicembre 2013), cd “Destinazione Italia” (art. 1, comma 9), sono state introdotte importanti modifiche alla Legge 220/2012 di riforma della disciplina del condominio.
Tra queste, di particolare rilievo, le integrazioni previste all’art. 1135 del c.c., comma 1 punto 4), ossia alla norma sull’obbligatorietà di costituire un fondo speciale a copertura dell’intero importo dei lavori di manutenzione straordinaria e delle innovazioni.
Oltre al correttivo introdotto il Decreto Legge 145/2013 ha previsto ulteriori modifiche alla legge di riforma del condominio. I temi oggetto di modifica sono relativi all’attività di formazione degli amministratori condominiali; alle maggioranze assembleari per le delibere condominiali relative al risparmio energetico; al registro di anagrafe condominiale e informazioni sulle condizioni di sicurezza degli edifici; alle infrazioni al regolamento del condominio.
Fondo speciale per il lavori di manutenzione straordinaria e per le innovazioni (art. 1, comma 9 lett. d).
La Legge 220/2012 di riforma del condominio ha stabilito che a decorrere dal 18 giugno 2013 l’Assemblea dei condomini costituisca obbligatoriamente (e non più in via facoltativa ed eventuale) un fondo ad hoc a garanzia del pagamento dei suddetti lavori finalizzato a raccogliere, già prima dell’affidamento dei lavori, le quote spettanti ai singoli condomini necessarie per sostenere gli stessi.
Tecnocasa analizza il mercato della montagna piemontese
Sono stabili le quotazioni delle abitazioni a Bardonecchia nei primi sei mesi del 2013. Molti residenti alla ricerca della prima casa si stanno orientando sul trilocale. Chi cerca la casa vacanza si orienta su immobili dal valore compreso tra 170 e 220 mila € (bilocali o piccoli trilocali), costruiti in stile montano, in legno e pietra.
I potenziali acquirenti arrivano dal Piemonte e dalla Liguria; spesso prediligono le zone centrali dove ci sono abitazioni costruite negli anni ’50 che, in buono stato, si scambiano a prezzi medi di 3500 € al mq. Una delle zone più apprezzate è quella del “Borgo Vecchio” dove, negli ultimi anni, sono state costruite numerose abitazioni in stile montano per le quali le richieste sono di 6500 € al mq.
Le soluzioni da ristrutturate, soprattutto “granges”, sono acquistabili a valori medi di 4500 € al mq.
Piace anche la zona di Campo Smith – Campo Principe che sorge nei pressi degli impianti di risalita e offre abitazioni di nuova costruzione per le quali si chiedono prezzi medi di 7000 € al mq anche se, al momento, non trovano molto riscontro sul mercato dal momento che il nuovo si colloca a 5000 € al mq.
Nei primi sei mesi del 2013 le quotazioni delle abitazioni a Cesana, Claviere e Sansicario sono in leggera diminuzione perché la disponibilità di spesa di chi acquista in zona è diminuita ma a Cesana e a San Sicario il mercato immobiliare ha dato segnali di ripresa a partire dall’estate. I potenziali acquirenti, provenienti soprattutto dalla Liguria e dal Piemonte, sono alla ricerca di bilocali e di trilocali a cui destinare rispettivamente un budget che non supera 140 e 200 mila €.
Cesana è la località più ricercata perché sorge al centro della Via Lattea ed è ben collegata con Claviere e con Sansicario tramite seggiovia e cabinovia. A Cesana, in questo momento, si compravendono soprattutto appartamenti usati, costruiti tra gli anni ’70 e gli anni ’80 e che hanno valori medi di 2400 € al mq. Cesana insieme ad Oulx è la località del fondovalle che, in seguito alla crisi di mercato, ha attirato l’attenzione dei potenziali acquirenti perché hanno prezzi più accessibili.
Si riqualificherà Torre Galfa
Far rinascere la Torre Galfa. Questo l’obiettivo condiviso da Comune di Milano e Gruppo Unipol, che stanno lavorando insieme al progetto di riqualificazione del grattacielo, costruito nel 1959 dall’architetto Melchiorre Bega, vuoto e inutilizzato da molti anni.
Grazie alle proprie competenze, il Gruppo Unipol si occuperà della gestione, del project management e dello sviluppo del progetto di recupero e riqualificazione dell’immobile, nonché del coinvolgimento anche di primari investitori internazionali al fine di supportare la fattibilità dello stesso, con l’obiettivo di poter partire con i lavori già nel 2014.
Progettata dall’architetto Melchiorre Bega, la Torre Galfa viene realizzata dal 1956 al 1959 per ospitare gli uffici milanesi della società petrolifera Sarom. L’edificio, che da subito riscosse l’apprezzamento di importanti progettisti, è alto 102 metri ed è composto da 31 piani, ai quali sono da aggiungere 2 piani sotterranei.
Credit crunch alle costruzioni: forte restrizione per famiglie e imprese
L’Ance spiega che la crisi globale prima e quella dei debiti sovrani poi hanno creato in Italia una restrizione del credito senza precedenti.
I dati relativi alla riduzione dei finanziamenti alle imprese indicano che il credito per gli investimenti si è drammaticamente ridotto negli ultimi sei anni: -66% nel non residenziale, -50% circa nell’abitativo.
Rispetto al picco del 2007, è come se fossero stati erogati 80 miliardi in meno in questi ultimi sei anni (44 miliardi nell’abitativo e 36 nel non residenziale).
La stesa cosa – spiega l’Ance- è successa per le famiglie: dai 62 miliardi del 2007 si è passati ai 24 del 2012 e la caduta non si è arrestata: -18,3% nei primi sei mesi del 2013. Rispetto al picco del 2007, la perdita è stata di oltre 76 miliardi di nuovi finanziamenti.
Anche per il Fondo Monetario Internazionale la diminuzione degli investimenti e delle compravendite è stata causata, in buona parte, dalle difficoltà delle banche a erogare nuovo credito (naturalmente, il calo è dovuto anche alle difficoltà macroeconomiche del Paese, dovute all’alta disoccupazione e alla diminuzione del reddito disponibile).
Secondo Banca d’Italia, la restrizione ha causato un meccanismo perverso che fa sì che le tensioni finanziarie a cui sono soggette le banche si trasformano in un irrigidimento delle condizioni dell’offerta applicate alle imprese e, quindi, in un ulteriore peggioramento dell’economia reale che si trova, di fatto, senza finanziamenti. Ma il peggioramento dell’economia reale, alla fine, non fa che danneggiare seriamente le stesse
banche, che si trovano nei bilanci una massa di crediti deteriorati che crea, inevitabilmente, ulteriori tensioni finanziarie.
Questa visione coincide perfettamente con quanto l’Ance va denunciando da anni.
I provvedimenti contenuti nel DL sulla casa e nella Legge di stabilità 2014 costituiscono una prima, importante risposta per riattivare il circuito del credito a media-lunga scadenza.
I 5 miliardi messi a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti per finanziare i due strumenti per i mutui alle famiglie (plafond per le banche e acquisto di covered bond) e i 600 milioni del Fondo di Garanzia per la prima casa possono dare una spinta importante verso lo “scongelamento” del mercato immobiliare.
Ma, nel momento in cui alcune banche nazionali stanno rivedendo la loro posizione verso il settore con il varo di programmi finalizzati a rendere di nuovo possibile la commercializzazione delle abitazioni, aleggia sul 2014 il peso della posizione restrittiva della BCE: “Guardando al futuro, la ripresa prospettata per l’attività economica potrebbe finire per rispecchiarsi in una ripresa della dinamica dei prestiti alle società non finanziarie a partire dal 2014, benché il vigore dell’espansione del credito dipenda dai progressi compiuti nella correzione degli eccessi passati in alcuni settori (costruzioni e immobiliare in primis) di vari Paesi”.
La speranza – secondo l’Ance – è che questa visione non ostacoli i primi, timidi segni di cambiamento del sistema bancario italiano nei confronti dell’immobiliare.