Analisi elaborata da Pietro Paciello Socio Ordinario Assoconsulenza Associazione Italiana Consulenti di Investimento www.assoconsulenza.com direttore UpTrend Advisory www.uptrend.it
Pronti alle montagne russe | |
Scritto da Pietro Paciello | |
Lunedì 30 Settembre 2013 | |
Pronti alle montagne russedi Pietro Paciello – Uptrend AdvisoryCi voleva un evento di grande portata per minare la basi del potente trend rialzista di Piazza Affari. Certo il FTSE MIB lo vedevamo tiratissimo, il DAX in evidente divergenza ribassista insieme allo S&P 500, il BUND in chiara risalita, il dollaro meno brillante del solito ma, probabilmente, senza il rischio di una crisi di governo saremmo ancora qui a stupirci di fronte alla forza del nostro listino. Inizia quindi una settimana di passione, durante la quale saremo costretti a misurarci con la volatilità e l’erraticità provocate da un più che probabile susseguirsi di notizie e smentite sulla crisi del governo Letta. Da parte nostra, fedeli ad un time frame di riferimento che ci vede utilizzare grafici a 4 ore se non daily, saremo meno vulnerabili ma, comunque non immuni dallo scenario di cui sopra. L’importante, come sempre, è avere strumenti efficaci. Grafico FTSE-MIB
USDJPY
Solo un pieno recupero di area 101.50, evento che al momento appare decisamente improbabile, ripristinerebbe un clima di fiducia verso la valuta americana, fino a oggi capace di condizionare positivamente i mercati del rischio con cui mostra una evidente correlazione positiva. BUND
Il flusso degli acquisti da parte di investitori in evidente “fuga dal rischio” sembrerebbe trovare un logico punto di arrivo sulla prima resistenza sopracitata, al cui eventuale superamento, al momento non pronosticabile, scatterebbe una definitiva fase di deflusso di liquidità dal comparto azionario. RISK OFF sul BUND, quindi, con area 139.00 che sembra il livello critico di supporto al di sopra del quale si conferma un contesto di prudenza che, peraltro, appare più che giustificato dalle configurazioni tecniche decisamente ribassiste che interessano indici azionar come il DAX e lo S&P 500. Operativamente sconsigliamo posizionamenti al ribasso prima di un test del livello di resistenza sopracitato, in prossimità del quale sarà forse opportuno tentare un posizionamento short che vada ad intercettare l’eccesso di acquisti che si sta accumulando “troppo velocemente” su BUND.
La vecchia area di resistenza dinamica in area 8.450 sembra essere il target più logico della fase ribassista in partenza sul DAX. I grafici a 4 ore, peraltro, evidenziano una divergenza ribassista e una evidente situazione di ipercomprato che, solitamente, sono affidabilissimi segnali premonitori di una fase ribassista in partenza. Operativamente valuteremmo con interesse un posizionamento SHORT sul DAX, caratterizzato da un ottimale rapporto rischio/rendimento, stante l’esiguità di un eventuale stop-loss (da piazzare sopra i recenti massimi…) a fronte di in potenziale take-profit che sembra superare abbondantemente il rapporto di 1/3 da noi giudicato ideale. In ogni caso, sino a quando il DAX si manterrà al di sopra di area 8.300, eventuali discese andranno interpretate come semplici pause fisiologiche dovute a prese di beneficio e nulla di più. I mercati azionari sono ancora fortissimi e ogni ribasso, magari anche accentuato, andrà valutato come interessantissima opportunità di acquisto.
Il cambio EURUSD conferma al 100% l’attuale fase di indebolimento del dollaro, con aera 1.37 che potrebbe essere raggiunta molto rapidamente se lo scenario moderatamente ribassista ipotizzato dovesse trovare conferma nell’andamento dei mercati azionari. A quanto pare, nonostante lo scossone Bernanke l’analisi tecnica ha ripreso a fare il suo lavoro, evidenziando una potenziale area supportiva a 1.3350 punti come livello di guardia per l’euro. Operativamente consideriamo più premiante un posizionamento long su EURUSD, con obiettivo di breve in area 1.37 senza escludere ulteriori allunghi ovviamente legati all’andamento delle variabili intermarket a livello generale. Decisa negazione di quanto sopra solo in caso di chiusura giornaliera sotto area 1.335, sotto la quale si ripristinerebbe un improbabile scenario RISK ON. CONCLUSIONI Dopo una fase di sbandamento dovuta al “ciclone BERNANKE”, l’analisi intermarket sembra aver recuperato in pieno la tradizionale affidabilità e leggibilità. BUND e dollaro sembrano dirigersi a lunghe falcate verso una possibile pausa del clima di propensione al rischio (RISK ON) ma, a quanto pare, i mercati azionari seppur in evidente configurazione ribassista non molleranno la presa molto facilmente. Quanto a Piazza Affari, per non farci mancare nulla in una fase di stabilizzazione dello spread, di crisi siriana sotto controllo e di mercati azionari brillanti, ci siamo inventati una nuova crisi di governo che metterà alla frusta la forza del nostro indice e ci restituirà un quadro tecnico ancora più completo in vista di quell’allungo verso area 20.000 entro fine anno che appare ancora più che probabile. Il ribasso dei prossimi giorni sarà forse una delle ultime occasioni per comprare a prezzi concorrenziali, Berlusconi permettendo… Pietro Paciello Asset Manager & Chief Analyst UPTREND ADVISORY Srl |